La legge che contrasta gli ecoreati è il “traguardo di una lunga maratona durata ben ventuno anni”, a dichiararlo è Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, durante l’incontro dal titolo “Ecomafie ed ecocriminali. La legge sugli ecoreati e il risanamento del territorio e dell’economia” che si è svolto nella terza giornata di Trame.8. All’appuntamento Ciafani ha partecipato insieme al comandante del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri Sergio Pascali e al giornalista Rai Fabrizio Feo.

In Italia, prima di questa legge entrata in vigore nel 2015, quello ambientale era considerato un reato minore per il quale si incorreva al massimo in una sanzione economica. Oggi le offese al patrimonio ambientale e quindi alla salute dei cittadini è punibile fino a un massimo di 20 anni di carcere.

“Le responsabilità dell’approvazione tardiva di questa legge sono di tutti. Tutto il Paese è stato cieco di fronte ai reati ambientali, dal legislatore, alla magistratura inquirente, fino alle forze dell’ordine”, ha dichiarato il generale Pascali.

L’applicazione della normativa ha avuto importanti ricadute che verranno rese pubbliche il prossimo 9 luglio durante la presentazione del “Rapporto Ecomafia 2018” di Legambiente. “Posso solo anticipare che la pacchia è finita. Il lavoro delle forze dell’ordine è complesso, ma i risultati stanno arrivando”, afferma Ciafani che non rinuncia a muovere una critica verso Confindustria per aver ostacolato il processo di approvazione del testo di legge. “L’imprenditore è centrale nel processo di smaltimento dei rifiuti, – continua Ciafani – mal disposto a sostenerne i costi, preferisce avviarsi verso atti criminali anziché adottare processi di economia circolare”. Il generale Pascali incalza: “Le organizzazioni criminali non hanno la possibilità di aggiudicarsi appalti di smaltimento, se non tramite prestanome che comunque rispondono agli imprenditori”. Anche sulla green economy è necessario che si mantenga alta l’attenzione investigativa: “la Calabria conosce bene l’infiltrazione nelle rinnovabili. Questo settore deve rimanere pulito da tutti i punti di vista”, tiene a precisare il presidente di Legambiente. L’incontro si è concluso con la considerazione che seppur siano sempre di più gli imprenditori disposti ad adottare politiche sostenibili, è necessaria una legislazione speciale e organica che possa sostenere simili azioni.