Nell’ultima giornata del festival è stato presentato il libro “Don Peppe Diana e la caduta di Gomorra. Un sacerdote e la sua gente rinnovano il loro mondo” di Luigi Ferraiuolo, che ne ha discusso con il presidente dell’Associazione “Forza del Silenzio” Vincenzo Abate (Assistente Capo della Polizia di Stato) e con la moderatrice Tina Cioffo, giornalista del Mattino e socia-fondatrice del comitato dedicato a Don Diana.

Giuseppe Diana, come spiega sapientemente l’autore, è il sacerdote di Casal di Principe assassinato il 19 marzo 1994 nella sacrestia della chiesa di San Nicola di Bari, poco prima di celebrare messa: «Don Peppe è uno spartiacque – a Casal di Principe – il modello in Italia alla lotta alle mafie» afferma Ferraiuolo. Un sacerdote che ha tolto manovalanza alla mafia, che durante le sue omelie, fra cui si ricorda “Per amore del mio popolo”, ha cercato di liberare la sua gente dall’oppressione della camorra, quando ancora la parola “camorra” non la si poteva nemmeno nominare. Il suo impegno è tangibile ancora oggi fra giovani, malati, disabili, immigrati, disagiati ed ex detenuti, perché è grazie a lui che si è iniziato a dar vita a cooperative sociali che oggi sono divenute vere e proprie imprese, ed è merito suo se lo Stato e le istituzioni hanno iniziato a interessarsi a Casal Di Principe e al clan dei Casalesi. Da lui inizia la caduta di Gomorra, quella dei falsi Casalesi, perché quelli veri rimanevo nascosti, confinati in uno spazio che il clan aveva trasformato in fortezza: dove nulla poteva sfuggire e la gente non poteva indossare nemmeno il casco, perché doveva sempre poter essere riconosciuta. Ma bastano due giorni dalla sua morte per cambiare tutto, per vedere la gente di Don Peppe rialzare la testa ed esporre lenzuola bianche ai balconi il giorno del suo funerale.

Il giornalista e redattore di Tv2000 Luigi Ferraiuolo sceglie di scrivere di lui dopo aver visitato il comune di Casal di Principe, nella provincia di Caserta, mentre gli altri relatori questa realtà la conoscono bene e possono offrirne qualche particolare in più. Come quello riguardante il nuovo progetto di trasferire e ampliare l’unica biblioteca di Casal di Principe, che al momento si trova all’interno della sala comunale. Biblioteca nata dalla richiesta di una ragazzina, che sentiva la mancanza di un luogo di cultura quale è oggi, e sostenuta dal sindaco Renato Natale. Vincenzo Abate, padre di due bambini autistici, ha dato vita alla onlus di cui è presidente, nata con l’obiettivo di fornire sevizi specifici proprio alla cura dell’autismo. La sede dove lui, la moglie e altri tre operatori, hanno iniziato a lavorare a questo scopo è un bene confiscato alla camorra che oggi annovera un numero di mezzi, progetti e persone molto più ampio rispetto al passato e si prefigge di proporre presto agli esponenti del CNR nuove ricerche sull’autismo.

La giornalista Tina Cioffo, dopo aver moderato l’incontro propone un incontro fra la città di Lamezia Terme e quella di Casal Di Principe prendendo spunto proprio dal Festival Trame e dai temi trattati. La risposta di Vincenzo Abate non si fa attendere, accettando l’idea e dicendosi disponibile a mettere a disposizione anche i due beni confiscati alla mafia e affidati all’associazione “La forza del silenzio” di cui lui è presidente. Pare che questa serata abbia dunque portato a un nuovo accordo quasi già siglato.

Emanuela Chirico

intervista a Luigi Ferraiuolo

intervista a Vincenzo Abate

intervista a Tina Cioffo