I retroscena, i fatti accertati dalla magistratura e i tanti “chiaroscuri” sulla storia di una delle figure più contorte della criminalità italiana, sono stati raccontati da Raffaella Fanelli nel libro “La verità del Freddo. La storia. I delitti. I retroscena. L’ultima testimonianza del capo della banda della Magliana” (Chiarelettere), presentato nella seconda serata di Trame. 8.

Nel libro l’autrice intervista Maurizio Abbatino, boss dell’organizzazione criminale romana della Banda della Magliana ed ex collaboratore di giustizia, conosciuto negli ambienti criminali come “il Freddo.  Un’intervista, quella ottenuta dalla Fanelli, che per il giornalista Antonio Chieffallo che ha moderato l’incontro, è stata “un vero e proprio miracolo giornalistico”.

Alla fine dell’intervista, il criminale pentito avvisa la giornalista con una frase agghiacciante: “Di tutto quello che scriverai ti verrà chiesto conto”. E glielo ripete più volte.

Oggi l’ultimo boss della Magliana si definisce un morto che cammina. Nel 2010 ha smesso di collaborare con la giustizia e quando è iniziato il processo di Mafia Capitale è stato estromesso dal programma di protezione. A proteggerlo ora è solo una “scorta mediatica”: quando si spegneranno i riflettori sul personaggio del “Freddo”, non ci sarà più nulla che lo terrà al sicuro.

Abbatino ha rivelato diversi nomi durante la sua collaborazione con la giustizia e grazie a lui la Banda della Magliana è stata smantellata; a finire in carcere però sono stati solo gli ex membri della Banda, non i tanti personaggi “ai vertici”, dalla politica all’imprenditoria, a vario titolo collegati all’organizzazione criminale.

La Fanelli ricorda poi il coinvolgimento della Banda nei grandi casi di crimine italiani  che hanno segnato la storia del nostro Paese, fra cui l’omicidio di Pasolini, il rapimento di Moro e il caso Orlandi.  Per la Fanelli “a Roma la mafia c’è. La storia della Magliana non è affatto una storia chiusa”.