«Avvocato, mi perdoni» disse Antonio. «Il suo ragionamento è ineccepibile. Però mi chiedo: come fa uno come lei, che ha difeso e difende fior di mafiosi, a tener fede a questi principi quando nelle aule giudiziarie si sentono certe arringhe, e immagino neanche lei sia sfuggito a questa logica, in cui sembra che gli avvocati sponsorizzino la mafia?»

L’avvocato Petralia sprofondò fumando nella poltrona e lo inchiodò con i suoi occhi verdi. Gli era piaciuto subito Antonio, non appena l’aveva visto entrare. Ora che lo sentiva parlare, non faceva che rafforzare la sua impressione iniziale. Pensò che di suo padre Carmelo aveva ereditato la determinazione, l’intelligenza acuta e una buona dose di faccia tosta, che ogni buon avvocato dovrebbe avere.
«Caro ragazzo mio, certe cose del nostro lavoro non si insegnano e non si possono spiegare. Si comprendono con
il tempo e con l’esperienza. Vedi, quando ero giovane e acerbo come te, e mio padre mi portava con lui in tribunale e mi faceva assistere alle sue arringhe, anch’io allora non capivo come quell’uomo, che a casa ci inculcava una sana cultura antimafiosa, in aula invece sembrasse proprio un mafioso, come gli rimproveravo io nella mia disarmante ignoranza.

Il libro

Pagine tratta da “Per una madre”
Autore: Carmelo Sardo
Editore: Mondadori
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La morte dell’anziano padre in carcere, dov’era rinchiuso con una condanna all’ergastolo, riporta in Sicilia i suoi due giovani figli, Antonio e Agata, cresciuti a Roma con una zia dopo che la loro madre era stata uccisa in un agguato.

Il ritorno nell’isola dove sono nati segnerà per sempre i loro destini. Agata ritrova Giovanni, ex poliziotto penitenziario e ora giornalista, conosciuto durante le visite al padre quando era bambina. Tra i due nasce una passione travolgente, che li porterà a diventare una famiglia. Antonio invece ha studiato giurisprudenza e vuol fare l’avvocato per esaudire il desiderio di riscatto del padre. Ma ci sono pressanti interrogativi che da sempre lo tormentano e si ripropongono il giorno del funerale, nel cimitero di Catania, davanti alla tomba della madre che non ha mai conosciuto: chi l’ha uccisa? E perché? È stata davvero la mafia? L’inchiesta non l’ha mai chiarito, anche se tutti sono convinti che si sia trattato di una vendetta trasversale. Antonio decide di restare in Sicilia, per indagare. Si stabilisce nell’antica e misteriosa casa dei nonni materni e fa l’apprendistato nello studio di uno dei più potenti avvocati di Catania. Comincia così una personale indagine i cui risvolti, dettati anche da sogni e da visioni, sconvolgeranno via via ogni sua certezza…