C’è del Marcio nel piatto di Gian Carlo Caselli

Uovo, guanciale e pecorino: ingredienti di un piatto strepitoso che nascondono anche misteriose trame. L’ex magistrato Gian Carlo Caselli, autore del libro “C’è del marcio nel piatto” – scritto a quattro mani con Stefano Masini -, e lo chef calabrese Filippo Cogliandro hanno dialogato con Gioacchino Bonsignore. Caselli ha iniziato la discussione parlando dell’agromafia che domina dalla produzione agricola alla ristorazione. Questa forma di criminalità organizzata, infatti, controlla i traffici degli alimenti, il marketing e l’imballaggio, fino ad arrivare alla gestione dei mercati ortofrutticoli e dei supermercati. La mafia ha l’egemonia sulla gestione dell’acqua, fondamentale per gli agricoltori, ed è molto competitiva nella distribuzione. Anche le filiere più etiche, difatti, come quelle dei prodotti biologici subiscono le infiltrazioni da parte delle agromafie. L’analisi portata avanti dagli autori punta a mettere in risalto i danni causati dalla mafia nel ambito agro alimentare. Il libro è un viaggio nel falso Made in Italy dove esiste la “mortadella siciliana” o “l’olio toscano di Romolo” con tanto di lupa sulla bottiglia. Oltre venti milioni di euro vengono guadagnati ogni anno dall’agromafia, un fenomeno che non è facile da fermare, anche a causa dei cittadini che non denunciano i soprusi. Questa sera, però, abbiamo conosciuto lo chef Filippo Cogliandro, un uomo che alla prima richiesta di pizzo ha denunciato. Purtroppo gli affari nella sua impresa sono calati radicalmente quando uscì la notizia, ma lo chef orgoglioso dice di aver fatto un “investimento”, visto che oggi la sua attività non subisce più estorsioni dalla criminalità organizzata. Tutto ciò grazie alle associazioni che tutelano le persone che denunciano i soprusi e che riescono ad alimentare la speranza di combattere e vincere le mafie.
L’incontro si conclude con un’informazione importante, la normativa sulla agropirateria stava per diventare legge dopo le approvazioni del Senato. La caduta del governo, però, ha arrestato l’emanazione di una legge che avrebbe tagliato le gambe ai mercati della mafia. C’è del marcio nel piatto: questa frase ci dovrebbe far riflettere su ciò che compriamo e mangiamo, pensando non al prodotto come sola fonte di gusto, ma pensando a quali affari possano esserci dietro ad un semplice alimento.

il VIDEO

intervista a Gian Carlo Caselli

intervista a Gian Carlo Caselli pt2

intervista a Filippo Cogliandro