Ieri mattina alle 11 il Palazzo Nicotera si è popolato di Tramati. I volontari del festival sono accorsi a partecipare a un incontro speciale a loro dedicato, quello con Massimo Bray, direttore dell’Istituto della Enciclopedia Treccani. Erano tutti stretti in cerchio intorno a lui, affamati dalle sue parole: aneddoti, storie, citazioni, ammonimenti che tirava fuori come un vulcano, seguendo le sue libere associazioni di idee.
In un’epoca in cui carta stampata e mondo digitale convivono, i libri conservano una forza particolare perché mantengono vivo il rapporto con chi legge. Solo leggendo conosceremo le storie delle persone che hanno fatto grande l’Italia. Come Rita Levi-Montalcini che nonostante le difficoltà è riuscita ad affermarsi prima come donna e poi come scienziata, scampata alle leggi razziali e all’ostracismo degli ambienti accademici ai suoi tempi fin troppo maschilisti. Bray raccomanda di non perdere la curiosità che tanto ha giovato alla Montalcini e le ha permesso di raggiungere grandi traguardi.
Ha ricordato come Alfredo Reichlin si è rivolto esplicitamente alle nuove generazioni poiché tocca a loro riscoprire la forza e la bellezza della grande politica. Tocca ai giovani ridare un senso alla libertà e alla democrazia. Tra gli uomini e le donne che hanno contribuito a diffondere la cultura anche nei momenti bui della nostra storia, come il fascismo, c’è Leone Ginzburg, fondatore della casa editrice Einaudi. Ammoniva i suoi amici così: “Non dormite! Pensate ai libri che andranno nelle mani di chi farà l’Italia libera!”. Si rifiutò di collaborare con i nazisti, venne torturato e morì nel carcere di Regina Coeli.
Oggi nel nostro Paese occorre mettere un punto e ricominciare. Bisogna ripartire da festival come Trame, forme genuine di resistenza con cui potremmo ridisegnare il nostro illuminismo. Bisogna creare una coesione tra i festival e le persone che ne fanno parte per riflettere insieme e dare vita al movimento che porterà i giovani al vero cambiamento dell’Italia. Bray non ha dubbi su che cosa possa fare da collante tra i festival del nostro paese: indubbiamente la cultura, la cultura che vince.