“Ma chi é questa donna magistrato? Mo’ tutti a scrivere libri sulla mafia”. Ironizza Marzia Sabella, oggi ospite dell´ Istituto tecnico “Ite De Fazio” di Lamezia Terme, raccontando dell´incontro in libreria in occasione dell´uscita del suo libro.
Ed è uno dei molti momenti in cui la magistrata, che ha contribuito alla cattura di Provenzano, si lascia andare a racconti di vita che evidenziano la sua natura semplice di donna forte.
Al tavolo della Presidenza, ad accoglierla, la dirigente del De Fazio la Professoressa Simona Blandino e la professoressa Frances Fhay, che insieme ai colleghi Liliana Piricó, coordinatrice del progetto e Primo Marzico hanno seguito i ragazzi nel percorso di lettura di Nostro onore.
Racconta il giorno della cattura di Provenzano. La “confusione” e la soddisfazione di aver partecipato ad una operazione così importante. <<Tutti insieme– dice- uomini e donne>>, così per sfatare il pregiudizio al contrario di una donna magistrato, come le aveva sottolineato Maria Teresa Morano, moderatrice dell´incontro, nel darle la parola.
Le viene chiesto di raccontare il processo “Ballarò” e lo fa ritornando anche sulle polemiche che la videro vittima per il mancato Ballarò ter, che non esita a definire <<Inutile>>.
La racconta fino in fondo quell´esperienza, per lasciare ai ragazzi il messaggio che è necessario sempre andare in fondo alle cose <<Mai fermarsi alle apparenze o al baccano mediatico che può circondare gli eventi>>.
Sulla dedica del libro: “A Michelangelo” << Sì >> dice commossa << A Michelangelo, alla persona che é stata mio padre. A quello che mi ha insegnato. Da lui ho appreso l´anima delle leggi. Quella stessa di cui poi ha parlato anche Rosario Livatino. Il giudice ragazzino ucciso dalla mafia>>.
Sono continuate per due ore le recensioni e le domande, anche da parte dei professori presenti che hanno voluto sottolineare << Il percorso virtuoso di questo progetto che ha coniugato la pedagogia allo studio dei libri>> dice la Professoressa Frances Fhay, pensiero a cui si associa la coordinatrice Piricó che sottolinea il valore del percorso iniziato da tempo con Trame Festival, oggi affiancato da Treccani, << che in questa scuola viene da lontano e guarda già alle prossime iniziative>>.
Si è parlato ancora di mafia e di atteggiamenti mafiosi, di cultura, di carriera politica dei magistrati, di opportunità, di Trame e << Dell´impegno di un festival al quale ho chiesto di tornare anche senza dover presentare un libro, perché vi avevo trovato una visione nuova ed una voglia di cambiamento inaspettata>>.
Racconta ancora un aneddoto, Marzia Sabella, per rispondere alla domanda sulla sua vita sotto scorta: << Loro sono la mia famiglia allargata. Dico sempre che mio figlio ha avuto tanti zii. Il vestito del Battesimo che hanno indossato i figli della mia scorta è lo stesso che mia madre cucì per mio fratello e che io stessa e mio figlio abbiamo indossato>>.
La parola di chiusura viene dalla dirigente Blandino che pronuncia il suo <<Grazie per l´ insegnamento di umiltà e di delicatezza con cui si é posta in questo confronto con i ragazzi e con noi adulti. Grazie per avere creduto nel suo lavoro e per la forza che oggi mi ha e ci ha trasmesso. – dice rivolgendosi alla magistrata – Da questa mattinata ne usciamo tutti arricchiti>>.