Il viaggio. Per molti un piacere, per altri solo un continuo della fuga. Questo è il caso delle moltissime persone che partono dalla propria casa affidandosi solo alla speranza di una vita migliore. Il viaggio non è altro che l’ennesima incognita nella vita delle persone fuggono da qualcosa o da qualcuno da cui non hanno modo di difendersi: fame, guerra, terrorismo e violenze di ogni tipo; è l’ultima via d’uscita alla sofferenza. In balia del mare e delle sue onde uomini, donne e bambini viaggiano per molte ore, centinaia di vite che galleggiano su imbarcazioni a dir poco precarie dopo aver attraversato un continente intero a piedi e affrontando ogni tipo di pericolo.
Il corto di Luca Capponi e poi il film di Pasquale Scimeca due esperienze che si incontrano sul tema delle migrazioni e in particolare su quello del viaggio. Un dialogo che vede al centro dell’attenzione aneddoti ed esperienze dei tre protagonisti dell’incontro. Durante la serata ci si concentra principalmente sulla causa delle numerose partenze e la ragione per cui molte persone scappano, si sottolinea la presenza di realtà completamente differenti separate dal mar mediterraneo. Il grande confine naturale che distingue due mondi differenti da un lato: l’assenza di corrente elettrica, la fame o la mancanza di acqua potabile dall’altro quello che viene visto da chi migra come l’unica via d’uscita. La cultura che vince, l’arte cinematografica come arma per sconfiggere tutto quello che rende l’Europa un sogno infranto per chi si cimenta nel grande e duro viaggio della migrazione. Xenofobia, razzismo, pregiudizio secondo Scimeca Capponi e Alberizzi si combattono solo sconfiggendo l’ignoranza e rafforzando la conoscenza sul tema delle migrazioni.
Il viaggio assume significato di speranza, il viaggio significa per molte persone guardare il mare e pensare solo ad oltrepassarlo. Significa poter guardare verso l’orizzonte e vedere l’Europa come l’ultima chance di avere una vita anche minimamente migliore a quella del proprio paese natale.
il VIDEO
Intervista a Pasquale Scimeca e Luca Capponi
Intervista a Massimo Alberizzi
Giuseppe Miscenà
