“Voleva solo fare il giornalista in Calabria”, si chiude cosi la terza giornata di Trame Festival con la triste e vera storia di un giovane giornalista cosentino Alessandro Bozzo
Un emozionato Salvo Piparo, con le musiche di Francesco Cusimano, in un monologo tutto d’un fiato racconta un Alessandro, che ha trovato e conosciuto nel libro di Lucio Luca: “L’altro giorno ho fatto quarant’anni”.

Anche se la voce non può essere quella di Alessandro , i pensieri lo sono e fra i tanti ci viene ricordato che : <I precari sono quelli che scrivono di più e prendono solo 4 centesimi a riga>  eppure vivono una vita sotto attacco, che finisce poi nel dimenticatoio.

“Schiena dritta e dignità” diceva, Non ha ascoltato chi lo avvisava che era meglio non scrivere di malapolitica, e che per far stare zitto un giornalista qui in Calabria esistono tre modi: ammazzarlo, corromperlo, denigrarlo.

 

Il lavoro gli ha tolto, la dignità, la libertà di poter scrivere quello che credeva,
Alessandro si uccideil 15 marzo 2013 sparandosi un colpo alla testa pochi giorni dopo aver compiuto quaranta anni.

L’incontro si chiude e le lacrime sono difficili da trattenere, specie sul palco per chi ha interpretato i suoi pensieri, un momento commovente, a tratti straziante, forte e inteso, che si conclude con le parole della madre del giornalista all’autore Lucio Luca: <è anche grazie al suo libro che la vita di mio figlio non è andata vana>

Emanuela Chirico

intervista a Lucio Luca