Ciafani di Legambiente parla di ecomafia a Trame 9

A Trame 9 prende parola sulle ecomafie Stefano Ciafani presidente di Legambiente, che ha
subito introdotto il tema precisando come le mafie oggi vadano poco di “moda”, volendo
sottolineare che il dibattito su esse si è inabissato. L’Italia è un Paese straordinario, tende a
specificare il presidente, purtroppo distrutto dall’omertà che tende ad attecchirsi soprattutto al
ciclo dei rifiuti e al ciclo edile. Infatti proprio su questi due cardini la mafia ha maggior influenza
economica creando quasi sempre una lotta contro la collettività. Dai dati di Legambiente
emerge una realtà sconcertante, in cui la Calabria è terza sul ciclo illegale dei rifiuti, dove
nella regione avviene il sequestro di una discarica al giorno tutto ciò a causa di aziende che
scendono a patti con la criminalità organizzata. Quest’ultima sa essere molto competitiva
ponendo alle imprese prezzi di mercato stracciati. «Purtroppo la Ndrangheta semina solo
morte – continua – e soprattutto lo smaltimento errato dei rifiuti uccide non solo i cittadini
ma anche la Calabria». La mafia investe in soluzioni raffinate nascondendo i suoi atti di
illegalità ai cittadini che sottovalutano il problema, creando un campo spianato alla malavita.
Ciafani parla molto anche delle soluzioni che possono emarginare il problema, specificando
come la raccolta differenziata possa ridurre gli interessi sui rifiuti della mafia che guadagna
prevalentemente sullo smaltimento dell’indifferenziato. Rispetto alla lotta di Legambiente Ciafani
interviene «il governo non ci aiuta, non ci ascolta, Legambiente ha dovuto lottare per più
di vent’anni con altri partiti politici che interessati alla tematica hanno stipulato con
sudore la legge sui reati ambientali del 2015».Questa legge rende tutti i reati inerenti
all’ambiente punibili penalmente, mentre prima erano considerati reati di tipo amministrativo che
«non andavano a sporcare il “curriculum” delle aziende». Viviamo in un paese insicuro ma non
a causa del fenomeno dell’immigrazione, afferma ad un certo punto dell’incontro. I veri problemi
del Paese sono ben nascosti e non visibili, una situazione facile da sfruttare da chi vuole
nascondere le proprie responsabilità. I rifiuti l’inquinamento danneggiano il Paese sia
economicamente che socialmente, ma molti tendono a voler usare come capro espiatorio il
problema dei migranti: una realtà che influisce in una percentuale di gran lunga inferiore rispetto
all’impatto che la gestione mafiosa della cosa pubblica ha sulla vita della popolazione.

Valerio Bucciaglia